Chi sono
Sono stata magistrata sino al dicembre del 2020 e da allora mi sono dedicata a tempo pieno alle scuole e alle comunità di formazione.
Il fil rouge che lega tutte le mie esperienze e riflessioni è quello delle storie e viene da lontano.
Nell’infanzia ho trascorso molte estati sul Monte Amiata, al quale è legato il ricordo delle storie inventate e raccontate da mio padre. Anche la mamma raccontava storie: famose, come quella di Chichibio e la gru, oppure favole del suo paese affacciato sul lago, Valentano.
Da adulta, ho lavorato a Milano in uno studio di avvocati, prima di entrare in magistratura.
Anche il magistrato, come l’avvocato, è un raccoglitore di storie, che devono essere narrate, ascoltate, comprese e risolte e non solo nelle aule di tribunale.
La dedizione a un lavoro che ha come principale strumento il diritto mi ha infatti pian piano fatto scoprire i suoi ambiti d’elezione e anche, al contrario, in altri settori, le sue insufficienze, la necessità di essere consapevoli del carattere relativo, storicamente condizionato, dei sistemi di soluzione dei conflitti e di dare spazio, in tanti casi, ai sistemi consensuali, che mirano a mediare, anziché tagliare il contrasto.
Nella riflessione sul male e sul modo in cui gli uomini e le donne cercano di affrontarlo, ho trovato un punto di riferimento importante in Etty Hillesum, una giovane olandese scomparsa ad Auschwitz, con la quale ho intessuto una sorta di dialogo che ha dato vita al mio primo libro di carattere non giuridico, Parole con Etty – Un itinerario verso il presente, edito da Claudiana, 2011, da cui ho tratto spettacoli teatrali e incontri con ragazzi delle scuole superiori.
Dal mio lavoro di giudice civile è nata la mia seconda opera letteraria e la prima dedicata ai ragazzi, Il giudice alla Rovescia, edita da Einaudi Ragazzi, 2015.
Dopo tanti anni e numerosi contributi di carattere giuridico, ho sentito il bisogno di scrivere alcune riflessioni sulla giustizia attraverso lo stile simbolico e concentrato delle favole.
Per dire che la giustizia è qualcosa di più ampio del diritto, che la giustizia comprende sì le regole, ma non si esaurisce in esse; che occorra riconoscere i conflitti e imparare a risolverli facendo ricorso alle proprie risorse, prima di delegare subito la soluzione a giudici e avvocati.
Con i progetti sulla gestione dei conflitti, la legalità e la giustizia che si sono svolti nelle scuole di tutta Italia ho conosciuto la realtà scolastica e insegnanti straordinari: a questi Maestri e Maestre ho voluto rendere omaggio con il racconto La scuola sotto l’albero, edita da Edizioni Terrasanta, 2021, nella convinzione che mai come oggi sia indispensabile valorizzare le scuole, come sede di un’educazione non solo cognitiva, ma anche psico-affettiva, luogo di costruzione dell’uguaglianza nella diversità e promessa di reale giustizia.
Anche da questo libro sono nati nuovi progetti e il desiderio di dedicarmi alla scrittura.
Le storie sono uno strumento formidabile di lavoro non solo per le scuole di ogni ordine e grado, ma per ogni comunità e sede di formazione e autoformazione degli adulti.
La cura delle relazioni con se stessi e con gli altri è la radice da cui è nata l’idea di questo sito. Per creare un luogo di discussione con tutte le persone interessate e offrire spunti concreti per progetti di formazione teorica ed esperienziale.