Perché un blog?
Quasi un diario in rete.
Ho letto che Blog è la contrazione di web-log.
Log è un termine importato dall’informatica e avrebbe il significato di giornale di bordo, o semplicemente giornale oppure diario, o anche registro su cui vengono indicati gli eventi in ordine cronologico.
Però vuol dire anche ‘ghiro’ o ‘tronco d’albero’.
Partiamo dal significato più diffuso. Che sia un diario o un giornale ci si riferisce in primo luogo alla scrittura. Scrivere dunque: perché e per chi?
La scrittura ha tante valenze: si scrive di sé per districare quel gomitolo aggrovigliato che abbiamo dentro, fare chiarezza, scavare nel mondo interiore, ritrovarsi (Etty Hillesum); è, dunque, una sorta di terapia (Duccio Demetrio).
Tuttavia, si può scrivere di sé per parlare anche ad altri, in una dimensione relazionale, perché le due prospettive sono legate. La comprensione degli altri non è possibile o non è autentica se non passa attraverso la comprensione di sé. Ed è vero anche il contrario: si scrive di altri, ma nella filigrana del sé e dei mondi molteplici che abitano in ognuno di noi.
Scrivere ha anche un altro senso: rompere il silenzio, quando il silenzio non è una forma di raccoglimento, ma una forma di viltà, la tolleranza delle ingiustizie.
Scrivere per raccontare e fare memoria ad esempio. Memoria per ricordare, ma anche per andare oltre, non congelandola nel passato, ma facendone un seme per il presente e il futuro.
Scrivere e quindi leggere. E anche rileggere. La rilettura scopre nuovi significati, con il bagaglio di altre letture ed esperienze fatte.
In definitiva, bisogna avere fiducia nella forza della parola, augurandoci “che ogni parola abbia un sapore massimo’’ (Simone Weil). Occorre promuovere la parola, il racconto, la testimonianza, senza mai tradire il linguaggio (Vittorio Lingiardi). Rispettare il linguaggio nelle sue mille sfumature per rispettare gli altri.
Per questo può avere senso un blog: per contribuire a trovare o ritrovare una nuova sapienza, nello scambio reciproco di idee ed esperienze con gli altri. Per contribuire a passare dall’individuo, un essere compiuto, indiviso, al condividuo di cui parla Remo Remotti: ‘’un essere composito, solcato e formato dalle relazioni che lo connettono al mondo naturale e animale’’.
Terremo conto delle varie aree tematiche del sito (Giustizia, Educazione, Spiritualità) e contiamo sul contributo degli altri.
Vedremo se questo blog sarà un’esperienza che raggiunge l’obiettivo.
Certo, speriamo di evitare il rischio di fare assopire i lettori e questo è un rischio reale, se si pensa all’altro significato di blog…. quello del ghiro!